#lelettricicuriose . Rubrica ideata da Elena @lapecoragrigia, Elena @eledi_bookmylove, Valeria @librosi.lab. Tre lettrici ‘curiose’ ispirate dai libri e tutto il mondo da scoprire intorno. Ci siamo incontrate su Instagram in piena pandemia. Da allora la nostra comune passione per i libri ci ha unite e prima o poi riusciremo a trovarci di persona!
Un primo appuntamento delicato e importante della rubrica #lelettricicuriose dedicato alla Giorbata della Memoria. Se ne parla tanto ma mai abbastanza, per questo tra quelle voci vogliamo esserci anche noi… per non dimenticare.
Vi proponiamo tre articoli, seguite l’hashtag #lelettricicuriose anche su Instagram per altre curiosità:
- “la musica ‘degenerata” @lapecoragrigia
- “Lettere i tempo di guerra” @eledi_read.mylove
- “Una proposta di lettura: un classico rivisitato” @librosi.lab
GLI ARTICOLI SONO DISPONIBILI IN CONTEMPORANEA SUL BLOG @LAPECORAGRIGIA
“la musica ‘degenerata”
@lapecoragrigia
Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il 1° novembre 2005 questo giorno è stato scelto per commemorare le vittime dell’Olocausto istituendo il Giorno della Memoria.
Con il termine Olocausto si indica il genocidio degli ebrei d’Europa e lo sterminio di tutte le categorie di persone dai nazisti ritenute “indesiderabili” o “inferiori” per motivi politici o razziali di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati. Oltre agli ebrei, furono vittime dell’Olocausto le popolazioni slave delle regioni occupate nell’Europa orientale e nei Balcani, neri europei, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali e/o fisici.
Per “non dimenticare” ho scelto di raccontarvi una “curiosità” che ho approfondito dopo la lettura del romanzo “Ally nella tempesta”, secondo volume della saga Le sette sorelle di Lucinda Riley. Nel romanzo Pip, il nipote di Jens, frequenta il conservatorio di Lipsia dal 1936 al 1937, nel periodo di maggiore crescita del movimento antisemita nazista in Germania. La statua di Mendelssohn che si trovava fuori dal conservatorio fu rimossa e distrutta nel novembre di quell’anno, perché Mendelssohn era ebreo e «non poteva più essere mostrato come rappresentante di una città tedesca della musica».
Negli anni Trenta il governo nazista avviò una campagna contro l’arte degenerata (Entartete Kunst), tra i musicisti denigrati e condannati dai nazisti troviamo Felix Mendelssohn e Gustav Mahler colpevoli di essere compositori (ebrei) di quella che venne definita “musica degenerata” (Entartete Musik).
Nel 1933 nacque la Reichsmusikkammer con lo scopo di «promuovere la buona musica tedesca», in special modo quella di Wagner, Bach, Beethoven, Brahms, Mozart, Haydn e Bruckner. Oltre Mendelssohn e Mahler altri compositori ebrei furono censurati, perseguitati e, se arrestati, mandati nei campi di concentramento.
A Lipsia, una statua in bronzo di Mendelssohn venne rimossa. Il regime commissionò nuova musica per sostituire le sue musiche di scena per Sogno di una notte di mezza estate, una tra le sue opere più note (composta a soli 17 anni).
Un’affascinante opera investigativa letteraria sugli amanti sfortunati nella Germania nazista
di @eledi_read_mylove
Rudolf Kaufmann, un giovane geologo ebreo, conobbe la giovane svedese Ingeborg Magnusson in Italia nel 1935, e i due si innamorarono subito. Trascorsero solo pochi giorni insieme prima di doversi separare. Dopo di che hanno dovuto accontentarsi di uno scambio di lettere.
Sessant’anni dopo, a un’asta di francobolli, l’autore Reinhard Kaiser acquistò un pacchetto di buste che contenevano alcune delle lettere. La storia che ha scoperto investigando sulle lettere di Rudolf alla sua amata ha immediatamente affascinato Kaiser e ha rintracciato la loro storia.
Nei primi mesi del 1945, il mondo era in guerra da oltre tre anni. La Germania sembrava essere vicina alla sconfitta, ma le vittime americane stavano aumentando. Così nacque un’idea: un brillante piano per far cadere il governo nazista. L’arma scelta per sconfiggere Hitler furono i francobolli!
Quindi si sviluppò un piano audace: utilizzare i dipendenti del governo nazista per distribuire informazioni errate ai propri cittadini tramite il proprio servizio postale. Se efficace, avrebbe avuto un potente effetto psicologico sul popolo tedesco. L’operazione iniziò il 5 febbraio 1945.
Gli aerei alleati sganciarono bombe su un treno postale diretto a Linz. Sacchetti pieni di quasi 3.000 lettere di propaganda furono quindi lasciati cadere tra i rottami del treno, dove si mescolarono con veri e propri sacchi postali tedeschi. Successivamente furono recuperati dalle autorità tedesche e consegnati come al solito.
Poiché la maggior parte della posta veniva consegnata al mattino, mentre i tedeschi erano seduti a fare colazione, l’operazione fu soprannominato “Operazione Cornflakes”.
Ironia della sorte, uno dei maggiori ostacoli all’operazione Cornflakes era il fatto che, i bombardamenti alleati avevano sventrato così tante città tedesche all’inizio del 1945, che molti tedeschi avevano abbandonato le loro case distrutte.
Per queste lettere, ovviamente furono stampati francobolli falsi (l’acquisto di 3000 francobolli originali avrebbe insospettito), furono così falsificati quelli da 6 e 12 pfenning (è una vecchia moneta tedesca) con la testa di Hitler però modificata.
Eledi_read.mylove #lelettricicuriose per la Giornata della Memoria
Tra la gioia e l’indicibile. Il diario di Anne Frank letto in grafic novel
di @librosi.lab per #lelettricicuriose per la Giornata della Memoria
Leggetelo ascoltatelo, rileggetelo. Tenetelo sempre lì, a ricordare un pezzo di storia che porta la lucida scelta di un Orrore e che non può essere dimenticata. La Giornata della Memoria è un appuntamento che non si può mancare, a nessuna età. E il diario di Anne Frank nelle sue numerose riedizioni è un documento che ne è come il cuore. Ne ho letta una nuova versione in graphic novel (Ed. Star Comics) in cui l’autore Antoine Ozanam ha il merito di darne un’interpretazione a mio parere importante. Parla infatti al cuore stesso degli adolescenti, dei giovani di oggi, che portano riconoscersi nel modi di essere di Anne che, prima ancora di essere l’icona di una pagina di storia crudele e ingiusta, è una ragazza come tante, con i suoi sogni, le sue paure, la sua voglia di piacere, di crescere, di vivere a cui purtroppo la crudeltà e la follia umana ha tolto il lieto fine… Leggetelo ascoltatelo, rileggetelo.