recensione e foto di di @lightofastarte
Libro: Chasm – Secrets you keep
Saga: Duologia dell’Abisso Vol. 1
Autrice: Ska W. Barnes
Trama: Jane Atlas non ha mai preteso nulla dalla vita, solo un lavoro stabile, una famiglia normale e giornate colme di tranquillità. Dopo essersi lasciata alle spalle un passato burrascoso, le cose sembrano procedere senza problemi; si è trovata un’occupazione all’AIS, l’Agenzia Investigativa del Sovrannaturale, lavoro che la soddisfa e riempie le sue giornate di banale e felice semplicità.
Almeno fino a che non riceve la notizia del proprio trasferimento alla Torre degli Operativi.
Jane si ritroverà con le speranze spezzate nel momento in cui realizzerà che, alla Torre, nulla è facile. La sua quotidianità verrà stravolta e riemergeranno in lei delle ombre insidiose che la tormenteranno.
Eppure tra queste tenebre potrebbero tornare a risplendere dei sentimenti che pensava di aver abbandonato per sempre, tra questi sconosciuti potrebbe ritrovare l’affetto verso gli altri e se stessa, e tra le difficoltà potrebbe riscoprire una famiglia.
Ma quante volte le cose possono cambiare prima di frantumarsi?
Strani e pericolosi individui turberanno la loro pace, riportando a galla spettri di un cruento passato che l’AIS aveva tentato di seppellire.
L’oscurità inizierà a strisciare nuovamente nella sua vita, distruggendo ogni illusione di stabilità che aveva ottenuto.
“Chasm” si presenta come un romanzo d’esordio complesso e intricato. Un paranormal sperimentale, a mio dire.
Si sente tra le pagine che la narrazione è ben studiata e pensata. Non ci troviamo davanti a una scrittrice che non ha riempito le giornate in lockdown con un hobby improvvisato.
Le descrizioni, la caratterizzazione dei personaggi. Tra le pagine permea bravura e passione per la scrittura. Fin ora come esordienti italiani ho trovato soltanto un’altra scrittrice che aveva questa abilità.
Non si tratta di una descrizione scialba o scontata. L’autrice è stata minuziosa nello studio dei piccoli particolari, anche quelli citati solo una volta: dallo studio anatomico e quello chimico, descrivendo con estrema finezza ogni osso, ormone e sostanza presente nel nostro corpo.
Non troviamo una glorificazione dell’autrice stessa come riflesso narcisistico in questo romanzo. Ska mi ha sorpresa.
L’autrice è riuscita a descrivere la depersonalizzazione emotiva di Jane, è riuscita a far sentire il lettore uno strumento, un’arma nelle proprie mani.
I personaggi come quello di Oktober, sono molto particolari e singolari. L’autrice ha fatto in modo che sentissi il vuoto, la frustrazione e il tradimento. Il senso di impotenza ti accompagna in ogni pagina, facendoti calare pian piano nella psiche dei personaggi.
Riesco ancora a vedere davanti i miei occhi i panorami asettici della Torre. Descrizioni curate, fino a farmi sentire l’odore di candeggina che permea ancora tra le mie narici.
L’autrice è riuscita per fino a dare una nuova visione e definizione per questi protagonisti. Questi guerrieri moderni, maledetti in un certo senso, portati a compiere un destino accompagnato dal cinismo e la vendetta.
Ma tra l’oggettificazione e armi umani non mancano anche parti nel romanzo fin troppo umane, come Jane che canta per Ethan. Dolcezza e tenerezza, contrapposte a freddezza e cinismo.
Non un paranormal scialbo o banale con dei protagonisti con dei poteri regalati da qualcuno che è più in alto. Il potere che osserviamo svilupparsi è dettato dalla sofferenza e dalla tortura.
-Astarte
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